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Amore scorciatoia

L’amore è la scorciatoia per il perdono dei peccati da parte di nostro Padre. Non macerarci in un pentimento, che spesso rimane doloroso e sterile, ma semplicemente lasciarci andare all’amore. All’amore semplice, quello che nasce dall’affetto e dalla riconoscenza.

Qualcuno pensa che amare Dio con tutto il cuore sia una cosa difficile. Chissà perché troviamo facile amare le persone e perfino i cani e i gatti, e difficile amare Dio, che è l’unico dalla nostra parte, prima ancora che ce lo facciamo amico. Amare Dio è semplicemente amare. Nulla di più. Essere ciò che siamo, anche evidentemente peccatori, e amare.

La prostituta del Vangelo, per amare, non fece grandi cose. Bacia e piange. Pone la propria sporcizia a contatto con Gesù, e si commuove. Il contatto dell’amare! E’ bello accorgerci che il Padre, nella sua immediatezza e attraverso l’Eucarestia, offre lui il contatto: non è neppure necessario che noi creiamo il contatto. Quello c’è già! Sul contatto di Dio, possiamo giocare il nostro amore. E’ sufficiente accorgerci di esso e abbandonarvici.

Quante volte, al solo accorgerci o rammentare che Dio ci ama, ci commuoviamo: non è questo amore? E’ vero: al semplice rammentarci  che Dio ci ama, che Gesù ci ama, noi ci commuoviamo d’amore!

Una strada d’amore è la meditazione. Meditazione su Dio, su Gesù, sul Vangelo. Non meditazione su di noi, i nostri vizi e le nostre virtù, come suggeriscono alcune spiritualità, un po’ imitando l’Oriente. La meditazione cristiana tende a infiammarci, mentre la meditazione buddista tende a placare.

Meditare per amare. Amare per vivere.

GCM 11.08.13