HOME

Home > ITINERARIO e PSICOLOGIA > Articoli 2014-02 > Stress orgoglio

Stress orgoglio

Dalla prime righe scritte della Parola di Dio, il Padre ci ha avvisato: non lasciatevi condurre dal vostro orgoglio, dal vostro limitato e cieco “io sono”.

Adamo vuole essere ciò che non è: “Sarete come Dio!”. L’orgoglio pretende di metterci al di sopra di ciò che siamo. L’orgoglio è il tarlo profondo, spesso dimenticato, che alimenta la nostra angoscia esistenziale, quello che continua a bacare la nostra esistenza.

Il nostro orgoglio ci fa soffrire. Basta una parola offensiva, un’osservazione negativa sul nostro modo di vivere e di pensare, perché ci sentiamo colpiti e afflitti. L’afflizione ci suggerisce l’odio e la vendetta contro il nostro offensore.

L’orgoglio si annida in tutto il nostro essere e mina continuamente la nostra serenità. Al posto di colui che dice: “Io sono il sono” (l’essere totale), noi celebriamo il nostro “io sono”, l’essere limitato e deperibile.

Purtroppo noi coltiviamo il nostro orgoglio. Le umiliazioni, inflitteci dal nostro limite interno o dall’esterno, ridestano l’orgoglio e servono a costatare quanto orgoglio ancora ruggisce in noi.

Rimedio? Sì, perché il nostro Padre è Padre davvero. Egli non opprime l’orgoglio impedendoci umiliazioni. No: Egli ci mostra come i desideri, di cui è incinto il nostro orgoglio, sono semplicemente da indirizzare. Egli non vuole che siamo gonfi di ciò che noi pretendiamo di diventare, ma felici di ciò che già siamo: figli di Dio. Il figlio di Dio trova la propria affermazione nell’affermazione di Dio in noi. Come proprio il Padre fece con Gesù: “Tu sei il mio figlio, l’amato!”. Il nostro orgoglio si scioglie nell’amore.

09.03.14