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Amore nella lite

Le liti in famiglia nascono dall’odio? O dalla fame di amore?

Secondo me, le liti in famiglia sono prodotte dall’amore. Purtroppo non dall’amore che si dona, ma dall’amore che si esige dagli altri. La lite può essere una sguaiata richiesta di amore, di considerazione e di attenzione da parte degli altri membri del nucleo familiare.

Forse, in generale, tutte le lotte sono una richiesta di amore, almeno di quella albeggiante primizia di desiderio di essere amati, e che si manifesta con l’esigenza di essere riconosciuti nei propri bisogni e nei propri diritti veri o presunti. Anche l’egoismo più eclatante è una richiesta di essere amati.

La lite familiare spesso è esigenza che il nostro territorio vitale non sia invaso dagli altri. E nelle famiglie i confini tra il mio e il tuo, di solito, sono labili, se non addirittura evanescenti. Perciò una prima, anzi primordiale richiesta d’amore è lo “sta’ in là, ché qui ci vivo io!”. Ossia: riconoscimi. E che cos’è l’esigenza di esser riconosciuti, se non una mia prima richiesta di un primo atto di amore?

Purtroppo le liti nascono proprio da un amore richiesto e non concesso.

E allora? Se gli altri – talvolta con tutta la loro buona volontà – non “riescono” ad amare? Si giunge alla lotta, al ghiaccio, alla separazione. Tanto più che quando noi abbiamo bisogno di essere amati, esigiamo un amore secondo le nostre modalità.

Gesù avrebbe una ricetta. Se tu, per suscitare una corrente d’amore attorno a te, cominciassi tu ad amare? Come sempre Gesù è capovolto, rispetto alle nostre prospettive. Semina amore, e mieterai amore.

Ma noi siamo duri, restii ad avviare un processo di amore: nelle famiglie, nelle comunità, nelle scuole…

Gesù ci ricorda: in questo sta l’amore, il Padre ci ama per primo.

11.01.14