Dio ha bisogno di essere amato?
Rammento un vecchio film: “Dio ha bisogno degli uomini”. L’ho sempre visto sia in Gesù, sia in chi aiutava o con i sacramento o con la carità.
Dio ha bisogno dell’uomo Gesù, per compiere il suo disegno di misericordia, di salvezza, di amore. Ha bisogno di ogni uomo per realizzare il suo amore visibile, nel nostro amore vicendevole.
Ha quindi bisogno di collaboratori per realizzare parte del suo operare nel mondo e nel tempo. Però che cosa ne viene a lui personalmente? Non ha bisogno di altro?
Un pertugio di un altro bisogno di Dio, il suo bisogno di amore, ci viene indicato da una frase di Gesù: “Si fa più festa in cielo per un peccatore che si ravvede, che non per novantanove giusti, che non abbisognano di penitenza”. E poi ecco la festa del Padre nella parabola del “figliol prodigo”. Da piccolo, mi avevano messo in testa l’equazione tra prodigo e cattivo: ah, la linguistica!
Dio ama. L’amore si completa nella festa. L’amore, per essere completo, ha bisogno della corrispondenza di amore. “Quis non amantem redamet?”.
Che forse Dio, essendo l’unico padre autentico (parole di Gesù), ha bisogno della nostra risposta di amore? Di quell’amore che nasce dalla piacevole riconoscenza nel sentirci amati.
Ultimamente si è molto scritto sulla sofferenza di Dio. Gesù Risorto e perciò glorioso, che cosa chiede a Pietro se non di essere amato?
Che forse Dio, il Padre, abbia bisogno del nostro amore?
07.01.2016
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