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Esigenza d’amare 

Sappiamo che il primo “comando” della legge è “Amare Dio con il cuore, la mente, le energie”. Questo è un ordine, oppure è un’esigenza, affinché il rapporto con Dio sia adeguato con Colui che è amore? Oggi ricordiamo spesso quella variazione dell’amore che è la misericordia, anche perché la nostra situazione con Dio non è chiara, ma include molti punti oscuri.

Amare Dio è soltanto un comando (impossibile comandare direttamente ai sentimenti) di Dio, e anche un’esigenza nostra, per trovarci orientati nel nostro cammino nel tempo? Oppure l’amare e il bisogno di essere amati sono un’esigenza insopprimibile dell’amore stesso?

Essere amato è un mio chiaro bisogno e quando mi sento amato, sono contento e anche felice. Perfino chi possiede un cagnolino, che accorre, struscia, lecca, si illude di essere amato da un animale, che, se anche si affeziona, non può amare.

Purtroppo non è raro incontrare persone, che leggono nei cani o nei gatti la capacità di amare, e non vedono l’immenso incontenibile amore di Dio. Quando si svegliano, il mattino, cercano subito l’amore del cane (che probabilmente ha dormito nello stesso letto), e si dimenticano di Colui che, mantenendole vive, gli ha anche donato di svegliarle.

È vero che la leccata di un cane è più facilmente riscontrabile, che non l’amore del Padre, che si incontra nella dolcezza della preghiera e della contemplazione.

Se si vedesse in Dio, che ci è sempre appresso, la stessa esigenza d’amore che brucia in noi, il dialogo con Lui estasierebbe.

07.01.2016