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Peccato e senso di colpa

Sarà un po’ difficile e arduo cambiare la nostra mentalità, affinché non confondiamo il senso di colpa con il peccato. Il peccato può anche ingenerare un senso di colpa, ma è altro da esso. Il senso di colpa riguarda il rapporto di noi con noi stessi (o con i dettami sociali o familiari), mentre il peccato riguarda il rapporto di noi con il Padre.

Il senso di colpa genera tristezza e rabbia contro noi stessi, mentre il peccato che s’accorge di aver turbato il rapporto con Dio, genera dolore e bisogno di ricomporre l’affetto.

Il senso di colpa mi fa esclamare: “Disgraziato me!”. Il peccato, bene inteso mi fa dire: “Sono triste per me e addolorato per te, che mi ami”. Il senso di colpa nasce dall’aver contraddetto a una legge (del mio superego o del gruppo sociale), mentre il pentimento per un peccato guarda l’offesa di un rapporto d’amore, ossia il Padre che ama, e che noi desideriamo amare.

Per superare i sensi di colpa, se si riesce, basta recarsi dall’amico o dallo psicologo. Per restituirci all’amore è necessario ricorrere al Padre, che ci ama e che, almeno in alcuni casi, affida alla chiesa di Gesù il compito di sciogliere o di legare.

La confessione del peccato, attuata all’interno della chiesa, oltre a levare il peccato, produce anche il sollievo dal senso di colpa; però non è creata soltanto per alleviare il senso di colpa.

Il peccato si inserisce sulla via dell’amore; il senso di colpa su quella della legge.

È il solito: la legge dipende da Mosè, la grazia da Gesù.

24.01.14