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Amore, potere, libertà

Certamente la vita di Gesù non fu mai contro, ma sempre per. Non è capace di distruggere; la sua presenza non è voluta dal Padre per condannare, ma è presenza per salvare.

Salvare tanto radicalmente da scegliere solo di servire. Con la parola, con il beneficare, insomma con l’amore. In lui l’arte di amare era così perfetta, che la gente non s’accorgeva del suo amore, preferendo guardare la sua potenza.

Egli era sul piano di Dio, al livello dell’amore. Ma la gente preferiva vedere in lui solo il “figlio di David”, l’erede del re ossia il potente.

Penetrare nel suo amore è necessario per essere suoi, eppure preferiamo considerare le sue qualità e le sue opere. Convertirci all’amore è necessario, se desideriamo penetrare nel suo amore ed essere penetrati dal suo amore.

Noi cerchiamo la nostra potenza: cultura, fitness, amicizie importanti. E poi invidiamo la potenza e il successo degli altri, quando non ci immedesimiamo nel successo degli altri credendolo nostro, come avviene con la squadra di calcio nazionale, ma soltanto quando vince.

Ma potere e potenza, esaltati e cercati soffocano l’amore. Ci rendono inetti ad amare, e quindi incapaci di sintonizzarsi, per simpatia con l’amore di Dio in Gesù.

Siamo bisognosi d’amore. Di tutto l’amore, e di quello che riceviamo, e di quello che doniamo. L’amore è uno solo, unitario. Come è unitario nella Trinità.

Potere e amore si elidono a vicenda. E’ importante scegliere su quale versante porci. La libertà ci viene donata per scegliere l’amore. Solo con questa scelta la libertà si conserva. La libertà è per amare. L’odio uccide la libertà, anche il piccolo odio delle nostre mormorazioni quotidiane!

28.07.14