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Gloria di Dio

“Creati per la gloria del tuo nome”: così leggiamo in un  inno della Liturgia delle Ore. So che, di solito, si interpreta la frase nel senso di “dare la gloria, onorare il nome”. E, se ricordiamo che la gloria di Dio è l’uomo vivente, allora è entusiasmante intendere: per essere noi la gloria della tua persona. Creati, pur fragili e minuscoli, per essere la gloria tua, la manifestazione concreta di quanto Tu sei grande, amoroso, generoso.

Allora guardando dentro di noi, scopriamo la nostra nativa grandezza: siamo la gloria di Dio. Che cosa sono le altre bellezze e capacità dentro di noi, se non la concreta, quotidiana gloria di Dio? Gloria di Dio il nostro respirare, il nostro amare, le idee, la nostra povera preghiera. Tutto è gloria di Dio, prima ancora che sia per la gloria di Dio. Prima del nostro proposito, siamo già ciò che Dio ci vuole.

Perciò il semplice vivere è un canto a Dio. Quindi non esiste una vita sprecata, perché ogni vita racchiude in sé il seme di gloria. Il sottrarci alla vita è il nostro sottrarci alla gloria.

Ci si sottrae alla vita non solo con il suicidio, l’eutanasia, ma anche con l’alcool, con la droga, con il peccato. E poi ci si sottrae alla vita anche con il coltivare la depressione e la rinuncia alla gioia.

Aumenta la gloria di essere di Dio tutto ciò che davvero serve alla vita. Le amicizie, la contemplazione, la convivialità, l’aiuto reciproco, la pazienza, la tenerezza, la “virtù”. Accrescimento continuo di vita è l’ottimismo. Non l’ottimismo basato su fantasie e slogan, l’ottimismo facile, indicato dalla pubblicità, bensì l’ottimismo, che sgorga dalla sicurezza che Dio ci ama. Davvero.

GCM 07.09.13