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Crescere in libertà

La libertà umana è un dono del Padre e fa parte della vita. Noi non ci siamo dati la vita e abbiamo l’obbligo di conservarla e di ripararla. Però abbiamo anche la capacità di toglierla. Di donarcela no, di togliercela sì.

 E’ così della libertà. Dio ci ha creati liberi e ci stimola in ogni modo di conservare la libertà. Però possiamo anche uccidere la nostra libertà, tramite il peccato.

La libertà noi possiamo soltanto conservarla, curarla, aumentarla. Dio fa di tutto per alimentare e per riparare la nostra libertà, quando la feriamo, oppure tentiamo di sopprimerla, peccando.

Perciò Paolo scrive sulla libertà del cristiano, e dopo che Gesù l’ha riparata, Paolo esorta a stare liberi, senza sottometterci al “potere delle tenebre”.

La vita cristiana e la relativa ascesi sono indirizzate a conservare e ad aumentare la libertà. Sì: aumentare la libertà, dissetandoci e nutrendoci alla fonte perenne di libertà che è Dio Trino.

Anche nei riguardi della libertà vale quel “quando non avanzi, allora indietreggi” La libertà non patisce la stasi di uno stato fermo, immobile. Il vivere la libertà, con il cuore aperto, con l’inno di ringraziamento, è già avanzamento della libertà stessa.

Il gusto della libertà lo si prova principalmente nella preghiera, quando superiamo le strettoie del tempo per immergerci nel Dio, nostro Padre, che è eterno.
Non pregare non è solo mancare a un dovere, ma è anche regresso nella libertà.

14.07.14