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Il Dio vivente


    Mi sta risaltando la stupidità, unita alla ferocia vandalica, degli affiliati all’ISIS, quando ammazzano gridando: “Dio è grande”. Gridano, scioccamente, la loro propria condanna. Dio è grande e quindi punisce il male, lui che a tutti dice: “Non uccidere!”. A tutti: scassinatori, sportivi briachi, talebani.

    Di fronte allo stupido urlo “Dio è grande” esclamato nel procinto di uccidere, qualche minuto fa leggevo in Isaia: “Io sono il vivente – dice Dio! – non voglio la morte del peccatore, ma che si converta e viva!”. Che prospettiva cara e sublime!

    Dio espande la propria vita (“Io sono il vivente”) anche su chi si oppone a lui (il peccatore).

    Dio creatore di vita. Come si fa a renderlo correo di morte, come fanno gli estremisti (l’estremismo di ogni genere denuncia un calo di intelligenza!) musulmani oggi, come fecero i nazisti, soprattutto nei lager con il blasfemo: “Gott mit uns”: Dio con noi che calpestiamo la vita di cristiani e di ebrei!

    Io sono il vivente! Aggrapparci a lui, sia per trascorrere gioiosi questa vita, sia per vivere beati l’esito infinito di questa nostra vita.

Sì, noi cristiani, dopo la risurrezione di Gesù, possiamo goderci il nostro autentico: “Gott mit uns!”. “Sarò con voi fino allo scadere del tempo”: ci assicura Gesù, che sapeva come il tempo, coesistente, deve scadere, perché ogni cosa creata è provvisoria, non solo noi uomini, e la stessa provvisorietà, pur nel suo continuo movimento di sviluppo, necessita di un termine. Pur non aderendo la teoria del macro-micro cosmo, sappiamo che l’uomo è il piccolo simbolo del grande mondo, come il Risorto riproduce la sigla di ogni uomo.     

    21.02.15