Chiesa è misericordia
Dio non si degna di essere il nostro Padre, perché semplicemente Dio è Padre.
Può la nostra misericordia, che viene da Dio, essere vissuta “individualmente”? “Siate misericordiosi!”, non “tu sia misericordioso”. La misericordia non è una mera “virtù” sociale. Nei credenti in Gesù, tutto è comunitario: anche il dono della misericordia. Essa è la stessa vita della
Chiesa, del nostro essere comunità di credenti. È necessario anche l’essere l’uno per l’altro, stimolo ed “esercizio” di misericordia.
Tra i cristiani credenti è molto auspicabile che sulle “virtù individuali” prevalgano le “beatitudini collettive”. La Chiesa non è un’associazione umanitaria, ma il “Corpo di Cristo” che continua sulla terra l’opera e la persona di Gesù. Or dunque, Gesù è la misericordia di Dio nel mondo. Noi siamo il “corpo” della misericordia, una forza particolare dentro la moltitudine delle persone. Davvero oggi, quando tanti nostri fratelli cristiani sono perseguitati, torturati e uccisi, è disagevole continuare a vivere la misericordia di Dio nel mondo. Eppure la misericordia di Dio è là, chiara e sicura.
Ed è la nostra misericordia, diventata sdegno come lo sdegno di Gesù per i farisei, e poi sciolta in preghiera. Gesù così pregò: “Padre perdonagli, non capiscono ciò che stanno facendo”. Non capivano che dando la morte a Gesù, allestivano la sua resurrezione e, in questa, la redenzione del mondo.
L’ISIS, che pretende di distruggere il cristianesimo e, proprio in questi giorni, anche l’eliminazione di gruppi di islamici, non sanno che aumentano il numero di martiri autentici, che aumentano la ricchezza spirituale della chiesa.
Noi nutriamo verso i nostri fratelli uccisi, la riconoscenza dei “salvati”.
21.03.15
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