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Amore preveniente


    Non siamo capaci di esprimere l’amore di cui siamo dotati, perché non siamo stati educati all’amore.

    Educare, tirar fuori, esprimere, spremere fuori ciò che sta dentro. Un errore evidente nell’educare il bambino consiste nel pretendere che il bambino impari le convenienze sociali, prima di sperimentare se stesso. Deve apprendere come si deve comportare a tavola, prima di imparare a conoscere e a utilizzare i propri sentimenti (evidentemente ciò non coincide con la dottrina del Dr. Spock).

    L’educazione all’amore non avviene con “l’insegnare” magari con lunghi sproloqui su che cos’è l’amore, ma vivendo in un’atmosfera di amore, a cominciare dall’amore “vero” tra i suoi genitori, padre e madre. Amore tra padre e madre, ossia un amore che rompe i confini di un solo sesso. Sono da comprendere gli orfani e non solo quelli, perché non hanno appreso l’amore che supera i confini di un solo sesso, l’amore coniugale.
Il bambino si educa all’amore, percependo l’amore di chi “è più grande di lui”. E questa situazione è, non solo generale, ma universale, infinita.

    Nella prima lettera di Giovanni, parola di Dio!, leggiamo testualmente: “In questo è l’amore: non che noi abbiamo amato Dio, ma che lui amò noi” (1 Gv 4, 10).

    L’amore parte sempre dall’alto, ossia da una persona che noi viviamo importante e superiore, la quale ci preceda nell’amarci. Il traduttore latino del passo citato aggiunge l’aggettivo “prior”. Cioè Dio per primo ci amò; egli quindi ci precede nell’amare. Questo è educarci ad amare.

    Siamo educati ad amare, se siamo stati preceduti nell’essere amati. Dio è il sommo esempio.

    24.11.14