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Tutto Gesù

Noi siamo il corpo di Gesù. S. Paolo avverte che, essendo il corpo di Gesù pane santificato e corpo compaginato dalla fede e dallo Spirito Santo, non possiamo essere in armonia con Gesù, ed averne la vita eterna, se non rispettiamo e non amiamo il suo corpo, ossia sacramento e cristiani.

Una conseguenza comportamentale importante deriva da questa presenza di Gesù: nutrirci di Eucarestia, e vivere nella carità.

L’amore verso i nostri fratelli è l’amore verso Cristo. La ricezione del pane santificato è adesione a Gesù.

Opporci a questi due modi di presenza di Gesù, è rifiutare Gesù. Se rifiuto l’Eucarestia, snobbo Gesù e il suo Amore. Se mi oppongo a un figlio di Dio, perdo il contatto intimo con Gesù.

La cosiddetta “mancanza di carità”, ossia l’offesa a un credente, non è solamente un’opposizione all’uomo, ma un’opposizione a Gesù.

L’elevazione dell’uomo a essere Cristo, grazie alla fede e al Battesimo, richiama il contrario: l’opposizione a Gesù, connessa con l’opposizione al suo corpo, presente nel credente. Perciò, sullo sfondo delle persone che con noi credono, nel bene e nel male, c’è sempre Gesù.

Certamente, per il cristiano credente, anche il peccato di offesa al prossimo comporta sempre un’offesa a Gesù, che soffre per il male recato a un suo membro.

Il rapporto con i credenti è sì un rapporto di fraternità, ma anche, e soprattutto, un rapporto con Gesù. Perciò ogni nostro avvicinamento ai cristiani, è anche un avvicinamento a Gesù, a quel Gesù che solo può salvarci, anche dalla nostra angoscia.

Siamo invitati ad amare tutto Gesù: Eucarestia e Chiesa.

GCM 26.04.12