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Messa: una porta

27.07.12

I miei cari quattro gatti del mattino.

E’ vero: alla messa del mattino ci troviamo in pochi. Perfino i miei confratelli sono indecisi se mantenere attive la messe con poche persone.

Sembra che non si ricordino che noi abbiamo il “privilegio pontificio” di celebrare la messa anche senza ministrante.

Forse ci siamo dimenticati, e me lo rammenta uno scritto di W. Kasper, che a ogni messa è presente la Chiesa, ossia tutta la Chiesa.

I miei cari quattro gatti, che vengono all’Eucarestia per rafforzare la propria fede e il proprio amore, forse non s’accorgono che in loro è presente tutta la Chiesa, alla nostra “modesta” Eucarestia.

Noi, radunati nell’Eucarestia e per l’Eucarestia, introduciamo a Gesù e al Padre nello Spirito Santo, tutti i credenti nell’unico Gesù.

Diventiamo la porta, attraverso la quale tutta la Chiesa incontra il suo Dio, e Dio incontra la sua Chiesa, la sua famiglia.

La nostra messa non è solo un fatto privato, che indirizza e sostenta chi è presente all’evento visibile, ma è sempre un incontro pubblico di Dio con i credenti. Non si capisce allora l’importanza che si dà alla messa pubblica, di fronte a quella privata, alla messa “grande” in rapporto a quella comune, alla messa solenne con campane, vesti sontuose alla russa, cori ben istruiti e pagati, musiche di Mozart, ecc. di fronte a una messa letta, concentrata nella preghiera e nel ringraziamento.

In ogni messa, in qualsiasi messa (anche quella celebrata di nascosto durante le persecuzioni) tutta la Chiesa è presente. E quindi ogni partecipante ha la gioia di esser tramite tra Dio e i suoi figli.

09.11.11