HOME

Home > Chiesa SACRAMENTI > Articoli 2012 > Deficit o surplus di preghiera

Deficit o surplus di preghiera

09.05.12

Nel nostro tempo, qui da noi, c’è un deficit spaventoso di preghiera. Perfino i monasteri contemplativi, fucine di preghiera costante, stanno chiudendo.

Le notti di preghiera, tanto care a Gesù, sono sostituite da notti di sballi e di orge. L’aria non è più saturata dai gemiti e dalle lodi degli oranti.

La società si inaridisce, e si sveglia solamente per inseguire denaro, divertimento, sesso. E così si sta perdendo il gusto del più bel dialogo possibile: quello con il Padre. Ne consegue buio, e orfanezza sempre più pronunciata, che si misura in proporzione diretta con lo smercio crescente di alcoolici e di suicidi.

Il pianto per questa desertificazione dei credenti, per non isterilirsi, deve sempre trasformarsi in preghiera, sfociare in contemplazione.

Tutto questo inaridimento lo si può smuovere, assumendo la preghiera di Gesù, accompagnandolo nella sua oratio Dei.

Allargare il cuore alla preghiera, affinché la preghiera allarghi il cuore e lo dilati ai confini del mondo, per estendersi a tutti, anche a chi non sa più pregare.

La sfida del deficit di preghiera umana, è vinta soltanto dal nostro pregare, condotto dallo Spirito dentro il pregare di Gesù. Fasciare il mondo con la nostra preghiera, per trasformarlo in un povero mondo, ancora orante, e perciò assetato di Dio.

La dolcezza della nostra preghiera, se il Padre vuole, può inocularsi nella vita del mondo, per addolcire l’asprezza rinsecchita di un affaccendarsi senza meta né esito aperto all’eternità.

Non solo preghiera per chi non prega, ma, come fa Gesù, preghiera con chi ha disimparato a pregare; e la nostra preghiera  diventa lievito di felicità per tutti.

GCM 16.11.11