HOME

Home > Chiesa SACRAMENTI > Articoli 2012 > Contagio di gioia

Contagio di gioia

27.03.12

      Questo vi trasmetto, affinché la nostra gioia sia piena. Il Vangelo è contagio di gioia: bell’annuncio, gioiosa notizia: appunto Ev-angelo.

      Troppe persone evitano la gioia serena, perché preferiscono quel vestito logoro di piacere, che è il divertimento.

       La predicazione e l’evangelizzazione non sono  leggi per sostituire altre leggi, la legge della grazia contro la legge del peccato. Esse sono di più: voglia di partecipare quella gioia serena, quella pace contenta, che nasce dal contatto con Gesù.

       Il desiderio di far gioire gli altri di quella gioia, che lo Spirito ha prodotto in noi. Spesso possiamo il trasmettere la gioia di cui il Padre ci ha riempiti, può essere racchiuso nella semplice preghiera. Pregare per la conversione dei peccatori è un mero volerli felici, della stessa felicità che ci pervade.

       Talvolta arriva a noi la croce. Come allora possiamo essere i “monatti” del gioire? Paolo ci aiuta: gioire nella tribolazione, ossia la consolazione di Dio, che è insita in ogni pena. Gli apostoli – come scrive l’autore degli Atti degli Apostoli – uscivano gioiosi dopo aver sofferto per Gesù. E Gesù passa – sulla Croce! – dal lamento dell’abbandono, all’abbandono di sé nelle mani del Padre.

       La Chiesa, spesso scambiata soltanto con l’arcigna faccia dell’Inquisizione o dal Santo Uffizio (non so se costituiti da quel Gesù, che si diceva pastore). Perciò si rappresenta una Chiesa ingessata in riti e in moralismo. Essa, che contiene il Gesù Risorto è e deve mostrarsi centrale di gioia per tutti, grazie alla fede.

       Gesù non si è incarnato per rattristare l’uomo, ma per immetterlo nell’eterna gioia Trinitaria.

GCM  31.12.11