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Risorti

29.07.12

S. Paolo, quando scrive sul Battesimo, nota che con esso siamo consepolti nella morte di Cristo, ed elevati nella sua risurrezione. Lo stesso atto ricevuto e compiuto dal fedele, produce il doppio effetto: morti e risorti in Gesù. Risorto, non in aspettativa della futura risurrezione. L'attesa è solamente per l'ampiamento della risurrezione anche ai nostri corpi.

Paolo ci dice che siamo risorti e che il nostro vivere è già "nei cieli": conversatio in coelis. I catechismi occidentali cristiani, solitamente mettono questo "essere risorti con Cristo" in un futuro. La chiesa orientale cristiana è rivolta alla glorificazione di Gesù, nella sua persona e nel suo corpo totale.

Perchè questa scotomizzazione della nostra capacità di godere, già nel presente, della nostra qualità di risorti?
Perchè, anche nel Catechismo della Chiesa Cattolica, non si fa neppure un cenno sull'effetto risurrezione, ricevuto al Battesimo? Quale paura lega la catechesi? Paura del vanto?  Ma Paolo si vanta di Gesù!

Nelle citazioni bibliche, usate dal Catechismo per illustrare il Battesimo, Paolo e la sua dottrina sul Battesimo sono dimenticati (o nascosti?).

Quando noi prendiamo in mano anche un solo testo, che riguarda il Battesimo, come lo sente Paolo, il cuore si allarga, scoprendo la nobiltà vissuta nell' essere battezzati.

Perchè Paolo rimane nascosto? Forse perchè è esplosivo, e tutte le ideuzze sull'umanità dei cristiani, lasciano spazio alla gioia di viverci ogni giorno risorti con Cristo.

GCM 27.01.12