HOME

Home > ITINERARIO e PSICOLOGIA > Articoli 2015 > Verità che libera

Verità che libera


    Gesù ci avverte: “La verità vi farà liberi”.

    Un racconto drammatico degli Atti degli Apostoli sembra una acconcia applicazione del detto di Gesù. È bene ricordare che i detti di Gesù non sono mai solamente mere parole.

    Richiamiamo l’episodio della condanna di Stefano, il secondo martire per la verità, subito dopo Gesù.

    Stefano annunciava liberamente ed entusiasticamente Gesù, la sua salvezza e il superamento del passato nel lodare Dio.

    Accusato presso il tribunale della religione ebraica, di “blasfemia” (come le situazioni storiche si ripetono in Pakistan o tra i Boko Haram!), egli si difese. Rovesciò sui giudici l’accusa, che essi avevano impiantato contro di lui.

    Essi, nel discorso di Stefano, erano i veri colpevoli dei delitti, che attribuivano a lui. Essi non avevano accettato la verità, avevano condannato Gesù, l’uomo di Dio, s’erano lordati della responsabilità di aver tradito l’inviato di Dio, e di aver ucciso lui, proprio come uccisero tutti gli altri profeti.

    L’accusa di Stefano era circostanziata e drammatica. Eppure una condanna lui non l’avrebbe evitata, condanna a morte condivisa anche da un piccolo manigoldo di nome Saulo. Stefano aveva detto la verità.

    È condannato: ed ecco allora l’altra faccia di Stefano. Vede, col cuore tranquillo, Gesù alla destra di Dio. E poi, come fece quel Gesù che Stefano vide, mentre era lapidato, disse: “Padre, perdona loro che non sanno quello che fanno”. Non una morte irritata, ma una morte libera da vendetta e risentimento. Aveva detto la verità, e la verità lo fa libero nel perdonare da cristiano.

    06.05.14