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Addobbi demenziali


    Incontriamo spesso nelle nostre chiese e nei nostri incontri eucaristici, addobbi o formule davvero demenziali, che a chi li presenta paiono colpi di genio. Non per nulla è proverbiale la frase: genio e sregolatezza.

    Anche se al nostro senso critico e spirituale le manifestazioni si presentano demenziali, a chi le produce sembrano chicche sublimi.
Che cosa fare allora? Non lasciarci prendere dalla voglia di distruggere tutto. Sebbene tale voglia colse Gesù davanti a mercanti e mercanzie del tempio. È invece opportuno scivolare e lasciarci prendere dalla compassione. Meglio se la compassione diventa preghiera, la quale ha anche l’effetto di rasserenarci.

    Pregare per gli ammalati, anche nelle fantasie, è sempre un bene che arrechiamo al complesso “umanità”.

    Pregare per le fantasie malate (o che tali appaiono ai nostri riferimenti estetici) è pregare per una psiche profondamente disturbata. Nelle fantasie si presentano le nostre irregolarità psichiche, i nostri desideri (soprattutto quelli meno controllati), i nostri vuoti interiori.

    Soprattutto i vuoti interiori, le personalità non definite allo stesso soggetto, si riversano in fantasie di grandezza, di novità. Purtroppo le novità dettate da un vuoto interiore, sono tutte vuote di capacità simbolica, ossia sono simboli vuoti e rinsecchiti di una insignificanza patente. Però in questo vuoto la personalità debole si riconosce. Il male è che pretende che altri trovino significati dentro la patente nullità.

    Gesù può salvare anche dal vuoto.

    16.12.14