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Perversa religiosità

Purtroppo nella nostra vita e nella nostra società ci sono molte perversioni: perversioni nel potere, nel sesso, nel rapporto personale. Però su tutte le nostre perversioni, ossia menzogne elette a sistema, svetta la perversione religiosa. Infatti c’è chi rifiuta Dio e l’unico suo inviato personale, Gesù, per motivi religiosi. “Io rifiuto Gesù, Figlio di Dio, perché per la mia religione, mi va meglio Maometto”.

Con ciò non dichiaro pervertiti i musulmani, ma chi, conosciuto Gesù, lo abbandona per altro da Gesù.

Nella Bibbia, tra i molti, c’è un esempio di mentalità pervertita, con la quale si rifiuta Dio per un motivo religioso.

Il profeta invita il re Achaz a chiedere un segno da Dio. Il profeta è un inviato da Dio, e attraverso lui Dio stesso si offre. Achaz rifiuta l’invito di Dio con una scusa prettamente religiosa: “Non voglio tentare Dio!”. Sembra un motivo pio e umile, e invece è una protervia umana, che si orpella di un motivo religioso, la tentazione di Dio.

Il profeta si indigna: tu, re, hai stancato gli uomini, e ora, bugiardando, tu stai stancando Dio. È la perversione del senso religioso, che deve condurre ad affidarsi a Dio.

Anche tra di noi avviene così spesso. Io trascuro la messa per il precetto religioso di accudire al marito, ai figli, e forse alla suocera e ai nipoti.

Per grazia sua a nostro favore, Dio è “infinitamente” testardo nell’amarci. Infatti egli aveva invitato Achaz ad allearsi alla sua opera, e dopo il rifiuto di Achaz, ugualmente Dio prosegue con la sua opera, e dà lui un segno: la vergine che sarà madre, per indicare le scadenze di Dio.

25.03.14