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Festa di famiglia

Preghiera e santi: spesso si pregano i santi, stimandoli capaci di intercedere per noi presso Dio.

Certamente questo è un modo di pregare, che immagina Dio seduto su un trono, che si diletta a farsi pregare dai santi, seduti attorno al suo trono in Paradiso. Ed, essendo il Paradiso simile all’emiciclo di Montecitorio, alcuni santi sono più vicini e privilegiati, altri più lontani e dimenticati.

Allora si invocano i santi più “potenti”, quelli privilegiati, che sanno fare miracoli se vengono sollecitati.

Purtroppo questa mentalità infantile circa il Paradiso e i santi, sottende alle preghiere di molti, fino a certe irrisioni di santi che i cineasti ci hanno somministrato.

I santi siamo noi, perché la fede in Gesù ci ha assimilati a lui. I santi, quelli indicati tali dall’autorità ecclesiastica, sono come noi… ma già dall’altra parte.
Perciò più che la preghiera ai santi, vale la preghiera con i santi, con quelli che vivendo la fede, ci accompagnano nel nostro vivere.

Pregare con i santi, è sentire vicina la loro preghiera e il loro modo di pregare, per ricavarne qualche indicazione, senza sentirci obbligati all’imitazione. I santi sono i nostri fratelli, aggiunti al fratello Gesù.

Tuttavia non sono la tappezzeria del Paradiso (o delle chiese). Sono fratelli che ci hanno preceduto, dopo essere stati a lungo con noi nella Chiesa.
Pregare con loro è un semplice pregare in famiglia. Con loro - e con Gesù!- nello Spirito Santo godiamo il Padre, la sua bontà, la sua dolce intimità.

Siamo famiglia dei santi, poiché siamo “domestici Dei”, ossia della casa di Dio.

Festa di tutti i santi è semplicemente festa di famiglia.

GCM 31.10.13