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Hack ancora

Eppure, un riconoscimento deve essere dato a Margherita Hack. La sua costanza nella ricerca scientifica ha confermato la nostra gioia nell’ammirare l’opera di Dio. La sua coerenza nel dichiarare il suo ateismo, non è cosa da sottovalutare.

Quanti sforzi, povera donna, per mantenere la posizione atea, mentre sotto i suoi occhi si mostrava la grandezza della divinità. Una vita contro la stessa intima corrente della vita. Come ha fatto a resistere? Da dove le venne la forza per uno sforzo continuo?

Ora vede.

Forse la costanza è il valore, del quale l’ultimo giudizio terrà conto? Resta il mistero di una bella intelligenza, che a me ha predicato la grandezza di Dio, e che si è radicata nella negatività, non su un semplice scetticismo o di un dubbio alimentato per non vedere la luce.

Davanti a ogni intelligenza umana, io resto affascinato. Fascino aumentato per una intelligenza forte. Fascino che in me si trasforma in adorazione.
Chiunque nutra una sensibilità (e, alla fine, siamo tutti) cede e si entusiasma per il bello e per il vero, man mano che essi vengono scoperti. Non è il semplice battere le mani, se non addirittura l’applauso comandata dal “gobbo” che ne indica il momento... è quel calore che nasce in noi e si espande in ammirazione e in lode.

Povera, grande Hack!

Come ti apprezzerà, ora, il Dio misericordioso? Te, che non hai accettato preghiere sulla tua salma. Tu, non accogli chi prega. Ma noi, che preghiamo, accogliamo te. Forzando la tua libertà con la nostra libertà, il tuo buio con la luce di Cristo Gesù, noi preghiamo su di te e per te.

GCM 01.07.13