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Dio forza

Nel Vangelo troviamo anche l’episodio di Gesù che supera il demonio. Le male lingue osservano: lui scaccia i demoni per incarico del loro capo, Satana.

Gesù fa osservare due aspetti della situazione. Il primo gli fa dire che nell’obiezione delle male lingue c’è un difetto: il demonio maggiore osteggia il demonio minore, perciò c’è divergenza tra loro, quella separazione nel partito di Satana, che sta dimostrando la debolezza del partito stesso.

Il secondo aspetto: solo un uomo più forte di un altro, se lotta vince. L’uomo più forte è Dio, ed è tanto forte che gli basta un dito per sconfiggere il nemico.
Gesù si presenta come dito di Dio. La piccola forza esercitata da Dio in Gesù (un dito!) è superiore ad ogni potenza del male, di ogni male: morale, fisico, sociale.

La nostra fede è consolidata da questo agire dell’uomo “più forte”.

Mi desta meraviglia un ritornello che sta sulla bocca di certe associazioni, quando per ogni difficoltà reclamano la presenza del maligno. Sembra di essere “sotto il segno di Satana”, come si esprime Bernanos.

Sarebbe più consono al Vangelo, ricordare più frequentemente la potenza del “dito di Dio”. E, come dice l’apostolo, guardare meglio quella zona oscura, dalla quale escono le tentazioni, e offrire alla luce e alla potenza di Dio, proprio quella zona, senza nasconderla dietro “la coda del maligno”.

Il male che troviamo e sperimentiamo nel mondo non viene dall’iperuranio, ma dal cuore dell’uomo, quando rifiuta di affidarsi a Dio.

GCM 13.10.13