LuceDio è luce. Gesù è luce da luce. Noi siamo la luce del mondo. Il vissuto è luce ai nostri passi. Quanto ha influito sulla fede degli Ebrei la loro permanenza in Egitto? Per gli Egiziani il dio principale era il sole. In Africa il sole è presente, importante, bruciante. La luce era oggetto di studio e di orientamento. Perfino le tombe erano costruite con una attenzione alla luce del sole, che doveva penetrare nelle tombe in ore e giorni particolari. Dio si era manifestato agli Ebrei scuotendoli dalla schiavitù. La nube luminosa indicava la via: indicando il percorso diventava luce ai loro passi. La differenza tra Egizi ed Ebrei, dopo che questi si erano purificati, soprattutto grazie alle sollecitazioni dei profeti, era nel modo di concepire la luce. Per gli Egizi, la luce era il dio sole, per gli Ebrei, la luce non era Dio, era una creatura voluta da Dio, non un contenitore immediato di Dio. La fede è l’indicazione, voluta da Dio e attuata dallo Spirito Santo, che deve rischiarare il nostro cuore, perché possiamo aderire a Dio. La fede è un riflesso della luce di Dio, impiantato nel nostro cuore. Un riflesso così intenso, che spesso la nostra povera mente non riesce a guardarlo. Eppure la luce della fede, si trasforma anche in luce della mente, quando questa diventa “docile”, ossia quando si fa insegnare, e brama di vedere, dopo essere stata colpita dalla luminosità di Dio. E allora il credente, permeato da Dio, diventa luminoso. GCM 11.06.13
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