HOME

Home > Chiesa SACRAMENTI > Articoli 2008 > Essere perdonati

Essere perdonati

     Esser perdonati da Dio, è bello, allarga il cuore.
Quanto spesso, durante il giorno, ci allontaniamo dal Padre: distrazioni, troppo lavoro, irritazioni contro il prossimo, peccati. Appena ci accorgiamo di esserci staccati dal Padre, è bello ritornare da Lui, come figli pentiti, e ci troviamo immersi nella festa. Il Padre del “figlio prodigo” non ci rimprovera, me è felice ogni volta che riprendiamo contatto con Lui, anche se le nostre cadute di tensione sono numerose.
 
     Se, attraverso Gesù, il Padre ci spinge a perdonare settanta volte sette, quante più volte può perdonare lui, che è infinito.

     Noi, frequentemente non ci perdoniamo, se erriamo. Perfino verso noi stessi siamo cattivi. Dio invece fa festa con noi, se ci accorgiamo davvero di aver sbagliato.

     Esser perdonati è bello. Per gustare il senso del perdono abbisogniamo di due condizioni: l’umiliarci nel riconoscere l’errore, e nel provare il “piacere” di perdonare. Il perdono è sempre un’azione a due. Perdonato e perdonante devono sentire l’armonia del perdono.

     Quest’armonia si rompe, se uno perdona per condiscendenza, o l’altro chiede scusa solo formalmente. Il vero perdono pone i due sullo stesso piano: Paolo dice di perdonarci a vicenda.
Quando Dio ci perdona, si pone sullo stesso piano nostro? Sì, perché il suo perdono nasce dall’amore, e l’amore non patisce distacchi né disuguaglianze. Dio non ha bisogno di esser perdonato, eppure ama staccarsi dalla figura di severo, che noi gli appioppiamo. Noi perdoniamo a Dio, quando tralasciamo di viverlo severo e vendicativo, e lo incontriamo come Padre e Amore.

     GCM 13.09.07