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Il dono della domenica

Il lunedì molte aziende commerciali sono chiuse. Altre attività aprono, assieme ai mugugni di chi “odia il lunedì”.

Evidentemente questi comportamenti, a ridosso della domenica, sono segno di una necessità di riposo, dopo una domenica stancante, o per troppa attività o per troppo ozio.

Non si plana dolcemente nel lunedì, giorno in cui si riprende la collaborazione con il Padre, per completare il suo capolavoro, che è il mondo.

La necessità di un riposo nel lunedì forse è il simbolo e l’accusa di una domenica sprecata.

Sprecare la domenica, il giorno del Signore. Sprecare l’occasione offerta da Dio, per incontrarsi con Lui. Dio non è racchiuso in uno scampolo di tempo, eppure Dio è anche il creatore e il padrone del tempo. La domenica, scelta dall’uomo come giorno di incontro con Dio, è il giorno nel quale l’uomo si offre a quel Dio che si offre. L’incontro di due libertà, che prelude l’incontro di due amori.

L’uomo offre la propria disponibilità, la propria apertura a Dio. Dio, colui che da sempre continua a rivelarsi, apre se stesso all’uomo. La domenica è il giorno privilegiato, scelto dall’uomo e benedetto da Dio, quando la continua manifestazione di Dio si avverte e si gusta con più sensibilità.

La rivelazione di Dio è continua. Il mondo è il segno di questo Dio, che si è rivelato e che si rivela. La rivelazione di Dio non è mai conclusa, sebbene alcune fasi di tale rivelazione si sono concluse. Ogni giorno, al leggere il Vangelo, Dio si rivela; al ripresentarsi di Gesù nel Sacramento, Dio si rivela.

Eppure la domenica è destinata ad essere un tripudio della rivelazione di Dio.

GCM 14.07.08