I peccatori con GesùGesù è accusato dalle persone per bene, perché mangia con i pubblicani e i peccatori. Mangiare con noi peccatori, non ripugna a Gesù, mentre scandalizza chi non intuisce e non condivide le sue scelte e il suo spirito. Mangiare assieme, non in trattoria, ma in una famiglia, dove si gusta l’odore e il calore di casa. Mangiare assieme genera la gioia della convivialità. Oggi il cibo con Gesù, è Gesù stesso reso cibo. Egli si dona a noi peccatori. Il cibo dell’Eucarestia è proprio destinato a me, a noi peccatori. Allontanarsi dall’Eucarestia è evitare il momento più intenso del nostro rapporto con Gesù, se davvero siamo interessati ad essere suoi. Il mio peccato non può staccarmi dall’Eucarestia. Anzi esso è uno stimolo maggiore per unirmi alla vicinanza con Gesù. Arrivare a Gesù è lasciarci avvincere da lui. Perché è Lui che per primo si avvicina a noi. Il contatto con i peccatori, come ci ricordano i Vangeli, ci presenta Gesù che non sfrucona nel passato del peccatore, ma spinge al futuro : “Va’ e non peccare più!”. Se talvolta Gesù fruga nel passato della gente, lo fa con coloro che si reputano giusti: “Chi è senza peccato, scagli per primo la pietra”. Allora è più opportuno e doveroso per chi è vicino a Gesù, e vuol restargli affettuosamente fedele, il guardare in avanti, senza perdersi negli scrupoli, che nascono dal passato. Per metterci in questa posizione sana, l’unica condizione richiesta, è quella di non sfuggire Gesù, quando lui si avvicina a lui. I peccatori con Gesù Gesù è accusato dalle persone per bene, perché mangia con i pubblicani e i peccatori. Mangiare con noi peccatori, non ripugna a Gesù, mentre scandalizza chi non intuisce e non condivide le sue scelte e il suo spirito. Mangiare assieme, non in trattoria, ma in una famiglia, dove si gusta l’odore e il calore di casa. Mangiare assieme genera la gioia della convivialità. Oggi il cibo con Gesù, è Gesù stesso reso cibo. Egli si dona a noi peccatori. Il cibo dell’Eucarestia è proprio destinato a me, a noi peccatori. Allontanarsi dall’Eucarestia è evitare il momento più intenso del nostro rapporto con Gesù, se davvero siamo interessati ad essere suoi. Il mio peccato non può staccarmi dall’Eucarestia. Anzi esso è uno stimolo maggiore per unirmi alla vicinanza con Gesù. Arrivare a Gesù è lasciarci avvincere da lui. Perché è Lui che per primo si avvicina a noi. Il contatto con i peccatori, come ci ricordano i Vangeli, ci presenta Gesù che non sfrucona nel passato del peccatore, ma spinge al futuro : “Va’ e non peccare più!”. Se talvolta Gesù fruga nel passato della gente, lo fa con coloro che si reputano giusti: “Chi è senza peccato, scagli per primo la pietra”. Allora è più opportuno e doveroso per chi è vicino a Gesù, e vuol restargli affettuosamente fedele, il guardare in avanti, senza perdersi negli scrupoli, che nascono dal passato. Per metterci in questa posizione sana, l’unica condizione richiesta, è quella di non sfuggire Gesù, quando lui si avvicina a lui. GCM 24.08.08
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