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Vangelo base

  Sono un po’ meravigliato. Papa e Vescovi si sono apertamente pronunciati sulla morale da seguire dai tifosi di calcio, e sul peccato di appartenere alla mafia. Una patente intromissione dentro la “politica” italiana. Nessun profeta laicista si è stracciato le vesti per l’indebita intromissione del clero nella politica italiana.

  In realtà, non si tratta di indebite intrusioni, ma di semplici indicazioni per ricordare i valori morali, sulla base del Vangelo, che si trovano o sono ostacolati nei diversi settori del comportamento umano, personale o collettivo e sociale. Tutto qui.

  Purtroppo queste indicazioni non si rifanno esplicitamente al Vangelo. Questa è una mancanza rilevante. La base evangelica, deve essere non solo citata, ma sviluppata fino a giungere a quelle indicazioni che si vogliono sottolineare.

  Solo il fondamento evangelico, rivelato, dà spessore all’intervento, e indica la correttezza e l’urgenza dell’indicazione, e sgombra dall’equivoco di scambiare per parola umana la parola dettata dal Vangelo.

  Chi si oppone o chi accetta, sa di opporsi o di accettare la parola di Dio.

  Non si può dare per scontata la conoscenza basilare del Vangelo, in una società scristianizzata, come la nostra, dove perfino le persone che desiderano la spiritualità sono più informate su Buddha o sul Corano, che non sui quattro Vangeli.

  Il Vangelo aperto, e apertamente richiamato, è una scoperta continua, quotidiana. Essa si ravviva ogni giorno e rinfresca la vita, soprattutto nei periodi, nei quali il buio di fede sembra prevalere.

  GCM 18.11.07