HOME

Home > Chiesa SACRAMENTI > Articoli 2008 > SPAM e fede

SPAM e fede

Stamani due persone, scandalizzate e inviperite, riferirono una trasmissione televisiva, cui avevano assistito fino in fondo, e che presentava realtà moralmente negative.

Erano preoccupate per l’incidenza negativa che quella trasmissione spazzatura, avrebbe causato nei giovani, che esse volevano tener lontani dal male. E si chiedevano, un po’ esagitate, che cosa si poteva fare.

E’ risaputo che buona parte dei giornalisti si trovano a loro agio nel riferire negatività, uccisioni, stupri e simili porcate. Infatti di solito, nella mezz’ora di telegiornale, 29 minuti sono dedicati alla cronaca nera. Sono giornalisti da compatire, perché - riportando le parole di Geremia - sono come “tamerischi nella steppa, e quando viene il bene, non lo vedono”, perché essi non si fidano di Dio.

Queste persone, lamentatrici sinceramente zelanti, sono rimaste al televisore, aumentando lo share e unendo così il loro tempo al male che veniva proiettato.

Non sanno proprio che nelle loro mani  sta la salvezza. La prima azione che potevano fare: spegnere il televisore e diminuire lo share.

La seconda: frequentare una lectio divina, leggere un buon libro per incrementare, con la loro azione, lo spazio del bene nel mondo. Pochi cristiani conoscono che la loro efficacia per il bene del mondo sta nell’entrare nella zona del bene.

La terza: pregare. Ormai i buoni cristiani hanno dimenticato la potenza della preghiera. Non credono più che “a chi chiede sarà dato”. per molti cristiani, e non pochi preti, la preghiera è diventata un optional superfluo, convinti che l’agire mette le cose a posto nel mondo. Il tempo perso nell’esecrare, poteva utilmente essere usato nel  pregare.

GCM 09.03.07