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Regalo di Natale

Gesù è il più grande dono che il Padre ha fatto al mondo, agli uomini. Sembra quasi che il Padre si è vuotato di se stesso, per donare a noi il suo compartecipe nella divinità.

Gesù, in armonia con se stesso, si deve donare, fino alla consumazione terribile e amorosa della croce.

Quando Gesù diede una risposta per appagare la richiesta del prigioniero Giovanni Battista, riferì la propria identità, citando le parole di Isaia.

Chiesero a Gesù: “Sei tu o dobbiamo aspettare un altro?”. Gesù rispose, citando i benefici e i doni, che lui elargiva: “I ciechi vedono, gli zoppi camminano...ai poveri è annunciato il Vangelo!”. Tutti doni.

Il Natale è il segno lampante del Dio che si dona. E da esso si è appreso l’uso di donare ai piccoli qualche regalo.
L’attenzione ai piccoli, perché Dio rivolge la sua attenzione ai poveri uomini peccatori.

Forse perché gli adulti desiderano ritornare fanciulli, a Natale si fanno doni anche agli adulti. Non - come uso del passato - doni ai piedi del presepio, ma doni laici appesi ai rami dell’albero natalizio.

Doni di Natale.

I cristiani si affannano per farsi doni: una volta sempre più costosi. Oggi, grazie al provvidenziale abbassamento delle entrate, doni più risparmiosi. Purtroppo i cristiani si sono dimenticati da avere a disposizione per offrire, il dono più alto e gratuito, che possono indirizzare ai propri cari: il dono della preghiera!

Che cosa di più sublime del dono della preghiera per rallegrare i nostri cari? Quanti donano la preghiera alla propria ragazza, alla propria moglie, al proprio marito? I cristiani possono utilizzare il dono più grande (l’avvio dello Spirito di Dio, tramite la preghiera) e lo trascurano...forse perché è poco costoso.     

GCM 17.12.07