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L’Eucaristia quotidiana

Invasione di Gesù.

Spalancate le porte a Cristo. Ricordiamo queste parole di papa Woityla. Gesù deve invaderci.

Un’invasione quotidiana è l’Eucaristia e la Scrittura, come quotidiana è l’invasione del cibo ingurgitato: sempre quello e sempre nuovo. Può stancarci il gusto, ma non ci stanca il mangiare.

Non è senza un’intuizione geniale di Gesù, il fatto che egli abbia unito la sua invasione al cibo. Prese il pane! L’intuizione è anche indicativa.

Poco prima di aver assimilato se stesso al cibo (“Prendete e mangiate: questo è mia presenza ricordata”), aveva lavato i piedi ai dodici (e forse ad altri presenti) e, in quell’occasione disse: “L’ho fatto io come Maestro, lo dovete fare anche voi!”. Non solo l’insegnamento del Maestro, ma anche il suo vissuto deve passare ai suoi.

Così per l’Eucaristia, che è lui, la sua memoria, il suo comportamento. Tutto di lui deve continuare, perché in noi continua la sua presenza.

Oggi, nei nostri paraggi, sono ormai poche le persone che apprezzano il cibo quotidiano dell’Eucaristia. Teresa Neumann l’aveva compreso così bene, che l’unico suo cibo quotidiano era l’Eucaristia.

Gesù diventato il nostro pane quotidiano. Atti degli Apostoli: “Ogni giorno frequentavano il tempio e nelle case spezzavano il pane”. Quell’ “ogni giorno” indica la frequenza al tempio e lo spezzare il pane nelle case. La quotidianità del cibo, era anche quotidianità del rito e quotidianità di Eucaristia. Ma pochi lo comprendono.

GCM 23.08.08