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Davanti a lui
 
 

Pregare davanti all’Eucarestia è un incitamento alla calma e al raccoglimento. La fede mi dice che lui è lì e mi guarda, e ascolta il mio balbettare. C’è un segno concreto del mio stare con lui. Si sprigiona spesso la gioia della sua presenza.

  Io guardo verso di Te, e sono certo che Tu guardi a me, o a noi, se la preghiera è comune.

  Il pregare davanti all’Eucarestia, è uno stimolo diverso, dal pregare da solo nel silenzio della mia casa. Il silenzio è necessario per la preghiera privata. Quando desiderava pregare, pur essendo tra la gente, S. Francesco si copriva, come per isolarsi.
L’Eucaristia mi ricorda in modo concreto e immediato la presenza Sua. E allora si sosta nella soavità di un incontro, che anche senza parole è sempre vivo.

  Al pregare davanti all’Eucarestia si richiamano le ore di adorazione. Ore di silenzio fecondo. Mi lasciano perplesso quelle ore di adorazione, alle quali ho assistito...come privato cittadino cristiano, quando è tutto un leggere, un cantare, un recitare formule di preghiera. Mi sembra che debba essere una maratona, dalla quale si esce sfiniti, e nella quale la dolcezza di fermarci un po’ con Gesù resta bandita.

  Gesù mi guarda, e io resto avvinto dal suo guardarmi. Non odo le sue parole, eppure so che mi parla d’amore con amore. Non m’interessa d’altro. Forse il mio rimanere seduto è l’unico modo per abbandonarmi al suo guardarmi e parlarmi con amore.

  La presenza di Gesù nell’Eucarestia è uno dei fiori della rivelazione ed è uno dei molti tesori dei cristiani. Perciò ogni incontro con lui è aumento di ricchezza interiore, è una manifestazione di spiritualità, è sempre viatico per il nostro cammino.

  GCM 07.09.07