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Movimento e pace

Il tempio di S. Lorenzo, non va visitato solamente. Del resto, nessuna chiesa attiva (cioè con la presenza del Santissimo Sacramento) è bene che sia meramente visitata. Tanto più che la visita si sofferma eccessivamente nel guardare quadri e monumenti: comportamento adatto soprattutto ai musei.

Il tempio di S.Lorenzo non si visita: in esso ci si deve immergere, per gustarne il sapore e la fragranza intima. Immergersi nel tempio, è, in qualche modo, lasciarsi sopraffare da esso. Perdersi dentro l’abbraccio dell’edificio. Abbandonati nel tempio, questo poi conduce con la sua intima dinamica, che porta al centro, all’Eucarestia. L’Eucarestia posta in un fianco perde significato mistico. La chiesa non è una sosta e un riposo, ma un cammino, di cui Gesù è il viatico.

La dinamica invitante di una chiesa, in particolare del tempio di S. Lorenzo, inizia già dall’esterno. Il portale, grazie alla sua strombatura, dal largo al centro, è un invito ad entrare, è la manifestazione eloquente dell’abbraccio. E’ illogico, nell’entrare in chiesa, trascurare l’invito del portale, per circolare poi lungo la periferia del tempio, come usano fare quasi tutti i meri visitatori.

Entrati nel tempio, la spinta verso il centro si rafforza, e non solo grazie alla dinamica delle linee architettoniche, che spingono prospetticamente e luminosamente verso l’Eucarestia.

Quando una persona si lascia trasportare dagli impulsi del tempio, trova pace e ristoro, soltanto abbandonandosi alla presenza dell’Eucarestia. E anche nel tempio si realizza l’ “inquietum est cor nostrum, donec requiescat in te!” di S. Agostino.

GCM 20.06.13