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Incremento

Cambiare o incrementare o anche : cambiare distruggendo, o cambiare incrementando.

La differenza tra l’uno e l’altro degli ultimi venutiin un gruppo o in una comunità, è qui: distruggere per la novità, oppure la novità per far crescere. Spesso lo screzio all’interno delle comunità si scinde proprio a causa della diversa interpretazione della novità: aggiungere a quello che è già costruito, perfino da anni, ossia aggiungere all’esistente; oppure distruggere l’esistente per poi costruire… sul nulla.

Forse un’adeguata conoscenza storica accompagnata dall’amore alla storia (al quale poco offre l’educazione in certi seminari  e noviziati), potrebbe stimolare l’orgoglio di incrementare, e la gioia di tutto il gruppo.

Troppo spesso ho assistito a distruzioni, addirittura a quelle che non erano seguite da alcun cambiamento. Distruzioni forse anche volute da istanze superiori, invidiose per qualche successo provocato dai … gradi inferiori. Anche nella chiesa che Gesù ha creato perché tutti fossero fratelli, e se còmpiti ha dato a qualcuno da lui scelto, era solo in vista di irrobustire i fratelli non di distruggerli (oh, benedetta santa, addirittura santa inquisizione, o altro della stessa risma!).

Anche quando la persona si accorge di “aver preso una brutta strada” la situazione migliore che si prospetta, non è quella di “bruciare gli idoli”, ma quella di saggiare un’altra strada.

La distruzione, anche a fin di bene, è sempre una distruzione.

Quante edificazioni di valore storico, quanti siti archeologici distrutti per costruire un freddo edificio di cemento, più o meno armato, che crolla allo scatenarsi di un terremoto.

Il costruito è sempre da conservare e da abbellire, perché è sempre costruzione dell’uomo.

21 luglio 2013