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Altare Pojana

L’altare Pojana nel tempio di san Lorenzo si è presentato vivo, dopo il restauro. Purtroppo da molto tempo non si celebra presso questo altare.

Sulla sua storia e sulla sua importanza storica e artistica possono parlare gli esperti, ossia coloro che forse non badano al valore mistico dell’opera.
Io talvolta mi fermo a contemplarlo, lo scruto con ammirazione e lascio che tutta la grande pala mi caschi addosso, per sentirmi immesso in essa.

Allora sento vicini il Cristo, crocifisso e prossimo ad essere sepolto. Forse l’aver posto la deposizione dalla croce di Luca Giordano quasi accanto, completa le tre fasi: morte, deposizione, sepoltura. L’altare fu denominato del Crocifisso. Eppure tutta la dinamica si svolge attorno a una ricca significazione cristologico-trinitaria.

L’annunciazione, Dio Padre, Cristo, i profeti, sono temi che si intrecciano tra essi, uniti e distinti.

Il Cristo deposto è centro di commossa attenzione e dolore. I due angeli piangenti sono tutti presi dal Gesù morto. Il loro pianto si effonde e attira l’attenzione dei due santi francescani presenti ai loro lati.

E qui mi trovo coinvolto anch’io, francescano, con i due, serenamente contemplativi, quasi per attutire il pianto dei due putti. Dolore e fede contemplativa.
Dolore per i due putti quasi presenti all’evento, come furono le pie donne. Ma contemplazione serena nel francescanesimo, già da secoli irrorato di risurrezione.

Risurrezione preannunciata dalla serena e ferma presenza del Padre, circondato dalla gloria, espressa dal vivace nugolo di angeli.

29.03.14