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Potenza d’amore 

Quando la nostra vita è posta a contatto di più persone, allora è l’occasione che si dilati la carità. Il Padre ne è l’esempio: più si moltiplica l’umanità, più si estende il suo amore per l’uomo.
I genitori sono tali per estendere l’esercizio del loro amore: dalla coppia ai figli.

L’elezione di un superiore, è la vocazione a estendere l’amore, non a esercitare un comando per il comando, ma per sottomettere la stessa capacità di comandare alle esigenze dell’amore.

Il potere è ambiguo e ambivalente: se sottoposto all’egoismo o all’ambizione, il potere è letale, genera guerre, eccidi, oppressione o semplici (per modo di dite) sofferenze personali. Se si allea alla carità o è suscitato dall’amore, allora, soprattutto in Gesù, genera misericordia, miracoli, restituzione di vita a Lazzaro.

Gesù l’aveva detto che i potenti non si devono annidare tra i suoi discepoli. Invece ci tocca costatare quanto potere senza amore viene esercitato all’interno anche (e più, dato che il potere ecclesiastico si ammanta della religiosità che… può mandare all’inferno) della “Chiesa di Gesù”, istituita da Gesù “non per condannare, ma per salvare”. Ciò deve avvenire, perché la Chiesa è il Gesù, presente nel tempo.

Allora tragiche domande: “Perché l’Inquisizione, i roghi degli eretici, le scomuniche, gli anatemi?”.

Chiedere sempre a Dio la forza, ma solo affinché il nostro amore sia sempre più potente. L’amore che non si stanca mai a crescere, fino a trovarsi pieno di Spirito Santo. Il Padre è onnipotente sì, ma in quanto Padre.

14.03.17