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L'arte dell'amore

Amore e perdono: una connessione inscindibile, affinché il perdono non diventi condiscendenza, e l'amore non perda mordente.

Gesù esercitò l'unione consolante tra amore e perdono, dopo la sua Risurrezione, con Pietro: tu, mi ami?

Però già prima aveva affermato la connessione tra l'amore e il perdono, proprio in casa di un fariseo, di una persona che conosceva e praticava la disciplina del peccato e della condanna. Si richiama qui l'episodio della “peccatrice” che sorprende Gesù, e gli bagna i piedi con le lacrime, li terge con i propri capelli, e bacia quei piedi di un santo.

Gesù non dice parole di assoluzione, ma costata semplicemente l'avverarsi del perdono stimolato dall'amore: chi molto ama molto viene perdonato. L'amore di noi peccatori, naturalmente si incontra con l'amore di Dio. Due amori che muovono da due sponde diverse, ma, incontrandosi, si intersecano, tanto da trasmettere il perdono dall'amore più grande, ossia dall'amore di Dio, infinitamente Amore e Amante.

La connessione tra l'amore e il perdono è strettissima: chi ama suscita il perdono, chi perdona alimenta l'amore. Anche chi è perdonato, passa spontaneamente dal perdono all'amore. Per noi, povere creature, se ci sforziamo di perdonare, cresce in noi l'amore, il perdonare, come l'essere perdonati, è sempre un'occasione dell'incremento dell'amore.

Lo sperimentiamo, se “perdoniamo di cuore” come usa dire. La rigidezza del giudicare, fomenta la durezza del cuore, l'anaffettività.

07.12.16