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Missioni.1 

La Chiesa è missionaria, perché tale l’ha voluta Gesù. “Andate e annunciate”. Essa è stata voluta per l’annuncio, e, diventata Chiesa, è sempre timbrata dalla parola, consacrata a parlare.

Parlare agli uomini affamati di pane, di verità, di Dio. “Dacci il pane quotidiano”. “Lo Spirito vi introdurrà in tutta la verità”. “Chi mangia me, vivrà senza fine.”

Il missionario è portatore di Dio (Eucarestia), di verità (Vangelo), di pane (“mi avete dato da mangiare”). Aiutare le missioni è aiutare l’opera di Gesù nel mondo, l’opera di salvezza dell’uomo, spinto da tre tipi di fame: pane, verità, Gesù.

Aiutare i missionari è un impegno che include la socialità e la beneficenza, ma  le supera, come scriveva anche Teresa di Calcutta. E il superamento è nel donare la verità (Vangelo diffuso con la parola detta, scritta, visiva), e soprattutto donare Gesù, sempre presente tra noi, in modo strano e sublime, nell’Eucarestia.

L’aiuto alle missioni è aiuto alla vita in molte maniere: mense, elemosine, adozioni a distanza, educazione. E’ anche aiuto a sostenere la propagazione della verità (conferenze, stampa, pubblicità). E’ soprattutto aiuto a mantenere presente e operante Gesù tra noi, anche per mezzo dell’Eucarestia. La grande missionaria moderna, Teresa di Calcutta, non trascurava la quotidiana adorazione all’Eucarestia.

Chi aiuta i  missionari può privilegiare uno dei settori da aiutare (spesso emerge il settore dell’assistenza sociale), ma deve sempre coordinarsi con il settore della verità e dell’Eucarestia.

06.11.14