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Oltre le religioni 

“In Gesù non c’è separazione. Chi crede in lui e si abbandona alla dolce salvezza che si realizza solo in Gesù, supera l’origine naturale, quella che si manifesta nelle differenze e religiose e razziali.

La divisione si impone dalla carne. Paolo nota che c’è differenza tra i gentili secondo la carne, e i circoncisi, prodotti da un’operazione subita con la circoncisione nella carne. È la carne (posizione umana) che divide le persone. La non circoncisione e la mancanza di Cristo impedisce di far parte di Israele, non in quanto etnia, ma per la estraneità all’ alleanza promessa.

Il criterio che divide non è religioso, ma di fede, di quella fede che si appoggia all’alleanza. La mancanza di fede (nella rivelazione) trascina nella disperazione e nell’ateismo (senza Dio in questo mondo). Gli atei sono i più disperati tra gli uomini. Essi rifiutano di agganciarsi a Dio, e necessariamente devono fidarsi o di se stessi (povere creature) o a qualcun altro (povera creatura).   

Gesù viene a guarire i circoncisi, che pretendono di salvarsi solo perché circoncisi, e i pagani, che devono crearsi gli dei, per conseguire una salvezza illusoria. Gli stessi pagani, una volta esclusi, in Gesù sono accostati a Dio. Voi pagani, una volta lontani vi siete fatti vicini, indica la lettera agli Efesini (2, 13).

Però l’avvicinamento dei pagani non è un accostamento ai circoncisi, ma un avvicinamento alla “promessa” grazie al sangue di Gesù Cristo. La promessa è per i credenti, sia circoncisi che incirconcisi; la razza è superata, le religioni (di Abramo o di altra origine) non si fondono, né una prevale o accoglie l’altra, ma si diventa vicini tra di noi, se vicini, tutti, a Gesù. Gesù è di tutti. La chiesa è soltanto strumento dell’amore di Gesù.

30.08.15