HOME

Home > ITINERARIO e PSICOLOGIA > Articoli 2015-01 > Scelta esistenziale

Scelta esistenziale

La posizione esistenziale, e il lavoro a questo livello, è una scelta, che viene compiuta dalla cosiddetta “psicologia esistenziale”. Gli psicologi che abbracciano questa visione, cercano, al di là delle proprie idee e delle idee del “cliente”, quale è la posizione della persona, con la quale essi sono in relazione, riguardo all’indirizzo della sua esistenza.

Questo indirizzo traspare attraverso le emozioni, le idee, e – per gli psicanalisti specialmente – attraverso i sogni. La posizione esistenziale probabilmente è nascosta e operante, in quel settore dell’esistenza, che oggi si preferisce chiamare “inconscio”: ossia il “cuore” della Sacra Scrittura.

È pur vero che ogni persona e ogni psicologo vantano una necessaria posizione esistenziale. Essa guida le scelte di vita, la sensazione di vita (o di morte!), che ciascuno di noi sente come “impulso”.

I superficiali colgono soltanto i residui della forza esistenziale, che appaiono nella mente: ciò anche nell’opera psicologica.

I meno superficiali si attardano a registrare e a manipolare quanto, dell’energia esistenziale, si insinua nel mondo dei sentimenti e delle emozioni.

I più profondi si sforzano di rintracciare la fucina vitale, presente nel livello esistenziale, e, in psicologia, mirano a comprendere il perché e il come della stessa esistenza.

E qui scoprono l’influsso della scelta “filosofica” sulla vita psico-fisica di se stessi e di chi gli si affida.

Quale “filosofia di vita” lo psicologo segue per sé, e di conseguenza, per gli altri? Filosofia di vita, che si estende in molti settori, uno dei quali, e non secondario, è la fede nel Dio di Gesù.

06.05.14