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Il giorno perfetto

Odo parlare del giorno perfetto. Perciò germina continuamente in noi il desiderio del giorno perfetto. Quel giorno che tutto scorre e avviene secondo i nostri desideri. Ossia un giorno che accontenti il nostro egoismo.

Il desiderio è bello e corretto. L’oggetto del desiderio è fallace e instabile, perché frutto della nostra natura precaria.

Ci arrabbiamo o ci rassegniamo?

Chissà perché nella Bibbia leggiamo spesso la frase: il giorno del Signore. Significa la sua apparizione diretta o indiretta attraverso eventi.

Il giorno perfetto è cantato e decantato, però sulla terra non verrà mai, perché il perfetto è completo ossia infinito. La terra e il cuore dell’uomo sono in continua evoluzione. È inutile aspettarsi un giorno perfetto, come è inutile aspettarsi un marito perfetto o una donna perfetta.

Eppure il giorno perfetto è annunciato: il giorno senza lutto, senza pianto, pieno di luce continua, riempito dalla presenza del Padre e dell’Agnello. Tale giorno si aprirà, per ciascuno di noi e per tutta l’umanità, dopo la morte, in quella specie di oceano di pace, che è l’immissione nel seno del Padre del Figlio e dello Spirito Santo.

Tuttavia un anticipo di tale giorno stupendo possiamo già gustarlo, proprio vivendo e respirando l’aria di questa terra. Gesù ha assicurato che Dio è spirito e verità, è completezza assoluta. Perciò chi vive in Lui e di Lui già si trova nel perfetto, cioè nella pienezza della sua risurrezione. Sprazzi di questa perfezione si aprono talvolta nella preghiera, durante l’Eucarestia vissuta, o dopo l’assoluzione sacramentale.

16.12.14