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Godere con Dio


    Il Padre ci ha voluti in questa terra, affinché godiamo nel far il bene e nel vivere bene. Godimento che è esercizio continuo alla gioia del Paradiso. Non siamo nati per far della nostra vita una croce e un martirio. La croce a Gesù è stata imposta dagli uomini perversi, non da Dio. Chi è perverso, semina perversità.

    Dio vuole che i suoi figli vivano in serenità e in continua lode al Padre. Le tribolazioni, tranne gli eventi naturali, sono prodotte dalla nostra passione non indirizzata a creare, e dalla educazione errata, dalla società perversa, dalle persone disperate dentro, che non desistono dal torturare gli altri.

    Dio è Padre. Quando vede i suoi figli in difficoltà, sa come soccorrerli, anche quando le difficoltà sono imponenti. Ad ogni modo lui ha sempre in serbo una grande risorsa: la risurrezione.

    La nostra serenità, curata in noi dallo Spirito di Dio, è anche e sempre uno dei mezzi sicuri del nostro incarico a evangelizzare. La serenità (pace) è un frutto dello Spirito. Quando siamo in procinto di perderla o l’abbiamo perduta, urge il ricorso fiducioso allo Spirito Santo.

    Forse non sempre ci ricordiamo di collaborare con lo Spirito per mantenere la nostra serenità e il nostro sorriso, dedicandoci a una vita costretta in noi, che crediamo sia virtù. Se noi riuscissimo a rilevare in ogni persona la positività che custodisce in sé, e l’ammirassimo, la nostra vita si troverebbe ad ammirare il sole dall’alba al tramonto.

    La terra è cosparsa non solo di fiori nei prati e nei nostri balconi, ma di molte luci che brillano nel cuore di ogni uomo e di ogni donna, le luci donate dal Padre nello spargere le vite sulla terra.

    24.02.15