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Centri di azione


Dentro il nostro essere, nella parte che solo noi vediamo, si svolgono tre movimenti: quello della ideazione, quello dei sentimenti e quello del “senso dell’esistenza”.

Se vogliamo quindi: conoscere, amare, esistere.

L’esistere si sviluppa in molte dimensioni. Dal “modo di esistere”, sono influenzati sentimenti e conoscenze. Questa regione dell’esistenza produce la qualità della vita. Tale “regione interiore” accoglie quello che la Scrittura nomina “cuore”, che è ben più profondo del mondo emotivo. In tale regione opera quell’”angoscia esistenziale” della quale tratta anche Kierkegaard, e nella quale si avvera la serenità essenziale di ogni santità.

I santi (e non solamente quelli segnati dalle solenni canonizzazioni!) vivono “vivendo”. Vivono Cristo che è vita. Quindi purificano il male dell’angoscia esistenziale.

Anche gli interventi di psicologi e di psicoterapeuti si indirizzano preferibilmente a uno di questi settori.

Lo psicologo di tipo cognitivo mette preferibilmente in evidenza le idee e si dilunga nelle spiegazioni, magari citando o leggendo dei testi di autori più o meno noti. Egli si aggira alla superficie.

Lo psicologo di tipo emotivo tende a una certa purificazione delle emozioni, turbate dagli eventi tristi o drammatici, sofferti nella vita, per donare, se è possibile, una pace di tipo buddhista.

Lo psicologo di tipo esistenziale desidera penetrare nel centro dell’esistere, nel perché e nel come della vita umana. Egli non si esenta da una visione “filosofica” della vita. Anzi imposta la sua azione, secondo la propria visione della vita. Più questa visione è “alta” più profonda è la sua opera.

06.05.14