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P17  A Gesù ci attira

Nessuno ha la forza di venire presso di me, se non il Padre, che mi ha mandato, lo attiri e io rialzerò lui nel giorno ultimo.

Ecco la nostra posizione. Siamo attratti dal Padre. Il suo attrarci immediato è attirarci a Gesù. Nessuno arriva al Padre, se non tramite l’essere attirati a Gesù.

La prima preghiera di noi credenti, non è quella che tutti siano portati a Dio, ma a Gesù. Chi arriva a Gesù è salvo.

E’ il nostro dolore per i credenti musulmani che vogliono Dio, ma rifiutano Gesù, in tutta lo spessore della sua realtà.

Gesù ripete che è necessario credere nel Padre, assieme al credere a colui che il Padre ha mandato.

La felicità di essere “cristiani” non nasce dal fatto che possediamo un nome che ci contraddistingue, ma di essere ciò che tale nome contiene.

La nostra continua felicità di essere di Gesù, è il prodotto sentito dell’essere attirati dal Padre. Siamo felici per quella fede che ci lega a Gesù, ed è espressione concreta dell’affetto del Padre, che ci vuole con sé.

Il nostro ”perderci in Gesù” è il “naufragare nella sua persona”.

E’ destino degli amanti l’essere attirati dal profumo della presenza dell’amata. Il profumo di Gesù è la sua vita, la sua Croce, la sua risurrezione, le sue parole e le sue opere.

I Vangeli sono scritti per influsso divino, sono il profumo dell’amato, sparso nel mondo, per l’ispirazione del Padre. Essi sono il connubio tra la necessità dell’uomo di non cancellare il Risorto e  la necessità del Padre di mantenere vivo per sempre il suo attirare al Figlio.

Ogni preghiera a Gesù, ogni anche piccolo ricordo di Lui, ogni palpito per Lui, è il Padre che a lui ci attira.

25.08.12