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La sapienza

11.03.12

Il nostro padre, Dio, è il difensore e la guida dei piccoli: ci dona i salmi e il Vangelo di Luca, tra gli altri infiniti doni. 
Eppure non trascura neppure i potenti, che sono suoi figli e soggetti allo Spirito Santo, e perciò dona loro un intero libro: il Libro della Sapienza, il manuale per i re, i politici, i magnati, gli imprenditori. E che cosa fanno costoro?
Agiscono come i piccoli, trascurando totalmente le indicazioni di Dio. Gli uni non amano Luca, gli altri snobbano il Libro della Sapienza.

Il Dio accantonato, perché ama troppo e troppo si interessa dei suoi figli!

E poi ecco la pazzia. L’opposto della sapienza è la pazzia dei potenti. La pazzia che suggerisce le guerre e l’oppressione del debole e del povero; poi, per soffocare i sensi di colpa, ci si dà all’orgia, al bunga-bunga, alla ridicola presunzione dei nani che vogliono apparire giganti, e che fanno la fine della rana, che pretendeva di diventare bue.

Il potente tiene lontano da sé Iddio, perché rifiuta i concorrenti e si prefigge di eliminarli. Come il “dio” Tiberio pretendeva di annientare il Dio degli Ebrei, suo concorrente. Oppure il potente, che non sa allearsi a Dio, tenta di sottomettere Dio a sé, come il re d’Inghilterra, lo zar di Russia, Hitler e Mussolini, che imponevano alla religone di far da codazzo alla loro frenesia di potere.

Eppure Dio ama anche i “potenti della terra” e li vuole salvi. Li richiama. Gli dona il Libro della Sapienza. Li vuole collaboratori del suo amore per i poveri e per gli ultimi. Forse, sotto questo aspetto, sono più in armonia con Dio le sinistre atee, che non le destre confessionali, come voleva Calvino.

Dio ama tutti. Ama anche me, poveraccio.

GCM 26.10.11