Le mie intenzioni
Con preghiera di pubblicazione. Grazie.
Egr. Sig. Direttore, in
questo giorni a Vicenza si parla e si scrive sul Centro Veneto per la
Sacra Rappresentazione. Penso opportuno esprimere, nel suo giornale,
anche la mia opinione.
A creare il Centro Veneto per la Sacra
Rappresentazione, mi hanno spinto molte riflessioni. Ne ricordo tre:
Francesco d'Assisi, Tempio di S. Lorenzo, Veneto.
1°- Mentre
progettavo il Centro, compivo anche una ricerca su Francesco. Questa
ricerca mi presentava il santo, che annunciava la Parola di Dio, non
solo con la bocca, ma anche con ogni altra espressione gestuale e
musicale: non da teatrante, ma da comunicatore. Tutti noi infatti
ricordiamo il Presepio francescano, il Cantico delle Creature,
Francesco che, nel pieno del fervore con due bastoncelli imita il
violinista, e la suprema espressione gestuale delle Stimmate.
2°-
Il Tempio di S. Lorenzo ha spesso ospitato concerti e spettacoli. Quasi
sempre in queste occasioni, il tempio perdeva la propria fisionomia di
luogo orante, per essere degradato a mero contenitore, per nulla
diverso da altri contenitori di spettacoli. E mi chiedevo: perché non
continuare ancora ad accogliere musica e scene e parlati, ma più
acconci a un luogo medievale di preghiera, immettendovi perciò
solamente le tenui paraliturgie della Sacra Rappresentazione e
rispettando il tempio?
3°- Il Veneto. Il Veneto diventato ricco.
Lessi, tempo addietro le osservazioni di Giuseppe De Rita, il quale
notava che all'aumento della ricchezza, nel Veneto, non corrispondeva
un pari livello culturale. Su questo giudizio non oso pronunciarmi.
Invece ho l'impressione che al livello della ricchezza, al di là del
livello culturale, rimanesse quasi sempre più inviluppato un livello
più alto: quello della spiritualità.
Guidata da queste tre e da
altre riflessioni maturò in me - nei vent'anni passati - la necessità
di incrementare più visibilmente il Tempio di S. Lorenzo nel suo
aspetto nativo di centro di spiritualità, dove anche l'arte, anziché
esiliarla, deve veicolare ed esprimere apertamente la spiritualità
appunto. Così il Tempio potrà ulteriormente concorrere a rinforzare il
valore della spiritualità, nel cuore di un mondo arricchito, seguendo
fedelmente la semplicità e la povertà dello stile francescano.
Da
qui l'intuizione di creare il Centro Veneto per la Sacra
Rappresentazione, intuizione accolta dai confratelli del convento di S.
Lorenzo prima, dall'Amministrazione Provinciale poi, e da altre persone
infine.
lo spero e auguro che lo spirito, che mi condusse a
creare questo Centro sia compreso, accettato, e via via approfondito da
chi vorrà collaborare, superando sempre più la tentazione di fermarsi a
espressioni puramente formali. Quello spirito per il quale io riflettei a lungo, operai, soffersi e - soprattutto - pregai.
Giuseppe Celso Mattellini, francescano conventuale
Vicenza, Ottobre 2002
(lettera inviata al Giornale di Vicenza e mai pubblicata)
Dal
Febbraio 2003 l'autore di queste righe si è ritirato dal Centro Veneto
per la Sacra Rappresentazione essendo non compreso lo scopo catechetico
che avrebbe dovuto assumere lo stesso centro, secondo le intenzioni
espresse da chi lo ha concepito e realizzato. All'interno del Consiglio
direttivo è prevalsa l'idea che lo stesso centro deve diventare una
ricerca accademica di testi passati e non una fucina di nuove idee e
realizzazioni.
In compenso l'idea di attuare la sacra
rappresentazione è ritornata nella casa in cui era nata. Perciò la
SPERI si assume la gioiosa incombenza di realizzare altre sacre
rappresentazioni, già realizzate ancora prima che sorgesse il Centro
Veneto per la Sacra Rappresentazione e che ha realizzato recentemente.
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