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2. Presepio e Via Crucis

Povertà di mezzi e finalità di annuncio caratterizzano ogni sacra rappresentazione: quella medievale e quella moderna.

Molti testi di storia del teatro confondono la sacra rappresentazione con il teatro, attribuendo alla sacra rappresentazione un rango di teatro inferiore.


Anzi, per rieditare oggi la sacra rappresentazione, spesso essa è sconciata terribilmente teatralizzandola, negli scenari, nella regia, negli attori.

In realtà il teatro, ossia lo spettacolo teatrale, riveste la finalità dell'essere "osservato, veduto" (tema the greco, spectari latino) e solo talvolta come eventuale possibile conseguenza il teatro, soprattutto il cosiddetto teatro impegnato, sfocia nel riflettere … o nel sentire emozioni.


Invece la sacra rappresentazione ricopre la finalità di sottolineare testi biblici o storie di santi per insegnare e condurre alla "partecipazione". Non per nulla la sacra rappresentazione è una autentica paraliturgia.

Essa non tende principalmente a suscitare emozioni estetiche - seppure non le eviti -, ma a condurre a meditazioni partecipative.


I francescani fin dal loro inizio e nella loro storia hanno inteso raggiungere questa meditazione partecipativa.

Due tradizioni classiche sono note a tutti: il presepio e la via crucis.

Il presepio semplice (non quello napoletano e i suoi derivati, dove il bambino Gesù è uno dei molti personaggi e mestieri), sottolinea la Natività.

La via crucis, trascinando i partecipanti nel percorso e nelle fermate (stazioni) sottolinea la croce.

Presepio e via crucis: esempi di sacra rappresentazione semplice e catechetica.

GCM 04.04.02