HOME

Home > Sacra Rappresentazione > 9. Embolismo

9. Embolismo

La parola "embolismo" è strana, eppure esprime una bella realtà: una particella si stacca da un nucleo e forma un altro centro, autonomo e anche dipendente dal nucleo di partenza.

L'embolismo classico, perché presente in tutte le messe, è quello che si forma dopo la recita del Padre Nostro. Alla fine del Padre Nostro, che si conclude con la frase "liberaci dal male", è ripreso il tema "liberaci" e diventa una nuova preghiera: "Liberaci, Signore, da tutti i mali …".

Già nel Vangelo, Gesù aveva operato un embolismo, perché dopo aver insegnato il Padre Nostro, nel quale si prega "Come noi li rimettiamo ai nostri debitori", egli aggiunge: "Se voi rimetterete agli altri i loro peccati, ecc.".

Gesù stesso può essere considerato un "embolismo" della Trinità, dalla quale il Verbo parte per incarnarsi nell'uomo Gesù e portare la luce e la gioia divina tra gli uomini.

È vero che noi conosciamo il vocabolo soltanto come termine medico: "embolo", "embolismo" e quindi … morte o giù di lì. Però il termine usato nei rapporti con Dio indica "vita" propagata: "come in cielo così in terra.

Embolismo può essere considerata ed è una sacra rappresentazione. Essa è una paraliturgia (chissà perché questo termine ha dato fastidio a qualcuno!), perché sviluppa qualche concetto o qualche rito già enunciati durante la liturgia (esempio: gli oratori della Passione, come sviluppo delle parole dell'anamnesi). La sacra rappresentazione sviluppa, evidentemente, un testo del Vangelo, che pure è inserito nella liturgia della messa.

Lo sviluppa o con l'allargamento della parola, o con l'aggiunta della figurazione o dell'azione, o con il commento della musica.

Sacra rappresentazione: embolismo liturgico.

GCM 22.07.02