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Trinità - 3

Il Padre si manifesta attraverso Gesù: “Chi vede me vede il Padre”. Lo Spirito si manifesta attraverso noi, Chiesa, che camminiamo nella verità. Gesù aveva detto: “Siete la luce del mondo”. Troppo spesso abbiamo smarrito la coscienza di essere noi la luce, perché ci siamo lasciati abbagliare proprio dalle tenebre.

L’opera dello Spirito non aiuta soltanto noi, facendoci avanzare nella verità, ma illumina anche Gesù. “Egli mi glorificherà”

Glorificare, nel linguaggio di Giovanni, non significa un mero lodare, un incensare.E’ un dichiarare “glorioso”, ossia “divino”. Lo Spirito, crea in noi la capacità di vedere Dio in Gesù. Chi non vede Dio in Gesù, si allontana, con o senza colpa, dallo Spirito.

Paolo afferma: “Nessuno può dichiarare convintamente che Gesù è il Signore, senza la presenza dello Spirito”.

Per Paolo dire “Signore” (titolo di Dio) equivale a dire “Dio”. Se noi, cristiani, abbiamo la dolce ventura di vivere Gesù come Dio, se questo ci rassicura e sostiene il nostro amore a Gesù, ciò avviene per l’efficiente presenza dello Spirito.

Siamo liberi nel dichiarare Gesù Dio (purtroppo siamo liberi anche nel negare, come fece Ario e come oggi molti disgraziatamente fanno, privandosi di una dolcezza senza limiti). Quando il nostro libero dichiarare Gesù Dio si attua, siamo assunti nello Spirito.

Lo Spirito dichiara che Gesù è Dio, perché “prenderà del mio e ve lo riferirà”. Di solito si dice che lo Spirito “annuncerà”: tuttavia il termine più esatto è “riferirà”. Proprio il riferire, riconosce l’importanza della fonte, alla quale lo Spirito attinge.

Lo Spirito attinge dalla divinità di Gesù. Glorifica Gesù: ossia fa riconoscere che Gesù è Dio. Può glorificare Gesù, perché è sullo stesso piano di Gesù. Noi riconosciamo Gesù Dio. Lo Spirito fa che Gesù sia Dio. 

GCM 05.06.10, Pubblicato 26.09.10