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Dove?

Dov’è Dio?

Era una domanda del catechismo, che abbiamo imparato a memoria da bambini.

La risposta era perentoria: Dio è in cielo, in terra, in ogni luogo.

Se la domanda poteva anche esser pronunciata, la risposta invece aveva qualche cosa di stonato.
Perniciosamente stonato. Essa poteva sollecitare la fantasia, ma non esprimeva un bel nulla su Dio.
Dio non può avere un dove. Chi vive dentro lo spazio, occupa un posto, un dove. Dio invece non è collocato nello spazio. Egli crea e domina la creazione. Vi è presente, ma non è contenuto dalla creazione. La dimensione, per quanto larga nello spazio, non è misura per Dio.

Salomone sapeva che né i cieli, né i cieli dei cieli contenevano quel Dio, che pure la propria presenza donava alla terra.

Per trovarsi anche collocato in terra, Dio ha escogitato (come, quando?) l’incarnazione di Gesù.Tuttavia anche in Gesù, Dio non subiva la strettoia del tempo e dello spazio, che, alla fine, sono semplici immaginazioni dell’uomo.

Pur essendo convinti che Dio non ha un dove, dentro il quale collocarsi, pure viviamo Dio presente in Gesù, e, quindi, con noi.

Solamente perché Dio non occupa un luogo, per quanto incommensurabile, noi viviamo Dio “vicino”, così vicino che è sempre presente e attento a noi, quando lo invochiamo.

Questo mistero di una presenza - assenza ci rende Dio più simpatico e più grande, fino a inondarci di gioia per la sua gloria immensa, non misurabile, e ci rende orgogliosi di essere suoi.

GCM 03.08.10, pubblicato 31.10.10